Palermo pullula di cultura. È un insieme di particolari tradizioni che richiamano antiche civiltà. E tra queste tradizioni c’è quella del mercato.
Motivo per il quale, spesso vengono utilizzati degli spazi all’aperto al fine di mettere proprio in risalto gli usi e i costumi. Tradizioni di una terra che ha solo da vantare profumi, aromi, sapori.
All’interno dei mercatini, un po’ come una matrioska, c’è una storia in una storia. Dall’arte culinaria, al design all’abbigliamento, tanto della Sicilia si può scoprire spulciando qua e là in uno dei mercati storici. O semplicemente ci si può fermare ad osservare il “passio” (passeggio) dei viandanti, acquirenti rumorosi e ponderati… un’arte di chi coglie l’occasione al volo senza spendere una cifra.
Il mercatino di Ballarò
Tra i mercatini più famosi per antonomasia sicuramente c’è quello si Ballarò. Parte dal Corso Tukory presso la stazione e si dirama nella zona parallela di via Maqueda lato monte. Il tutto per finire a Piazza Casa Professa (dove a sua volta si tiene un mercato di abbigliamento usato).
Stando ad alcune testimonianze di un mercante e geografo arabo (risalente al 973), tale ‘Ibn Hawqal, già a partire dal X secolo a Palermo si teneva un grande mercato nel rabad (borgo) meridionale. Le testimonianze lasciano intendere che si teneva proprio dove oggi si trova Ballarò.
Il quartiere a suo tempo era dei musulmani. Non a caso l’etimologia della parola ballarò è con molta probabilità derivante dalla lingua araba. Si pensa infatti che sia un termine arabo ballā’ah “condotto sotterraneo”. Altri lo riconducono all’espressione sûq al-balla-rāt che vuol dire “il mercato degli oggetti di cristallo”. Tuttavia questa seconda ipotesi è la meno plausibile, dal momento che il mercato era a suo tempo utilizzato per commerciare frutta, ortaggi, verdure e carne. Inoltre, si vendevano spezie e alimenti vari importati dall’India. Insomma tutti prodotti culinari.
Il mercato a suo tempo era sito in una strada stretta e per questo nel 1467 per ampliarlo e per allargare la piazza furono abbattute delle case. Consecutivamente, mel 1784, il viceré Caracciolo volle renderlo ancora più funzionale. Così propose di far costruire lungo il perimetro alcuni portici. Ricordiamo che la stessa cosa era accaduta a quello della Bocceria Vecchia. Tuttavia ben presto lasciò stare l’idea, poiché l’ampiezza della piazza non lo consentiva.
Col tempo il mercato crebbe in lunghezza, dal monastero di S. Chiara al convento della Madonna del Carmine. Nel 1794 dunque provarono a spostarlo nella Piazza del Carmine, ma anche questo tentativo fu vano. Solo dopo molti anni il mercato si sviluppò fino a invadere la piazza.
A causa del secondo conflitto mondiale, nel 1943 fu demolito (con bombe) una parte del mercato. Tuttavia con costanza e velocità nel dopoguerra fu rielaborata l’area adibita a stand, così da consentire la regolare ripresa delle attività commerciali. All’Albergheria c’erano poi altri due mini mercati, quello di piazza Grande e quello dei Tedeschi. Il primo si teneva in prossimità della Porta di Castro, il secondo invece, a metà della strada che conduce alla porta. Quasi sicuramente i due mercati minori furono assorbiti dal Ballarò quando quest’ultimo si estese fino alla piazza del Carmine.
Se passeggiano tra le bancarelle di Ballarò automaticamente si viene catapultati mella tipica tradizione siciliana d’altri tempi. Ogni sfera sensoriale sarà coinvolta, a partire dalle coloratissime tende che tengono nascosta la merce difendendola dal sole, fino agli odori dei cibi di strada che vengono preparati senza sosta. Ballarò serve sì a fare la spesa, ma è anche qualcosa di più: è cultura millenaria, di una Palermo evolutasi ma rimasta ancora radicata agli usi di sempre.
Qualche altro mercatino famoso
Un altro mercatino famoso è quello del Capo. Insieme a Ballarò si tratta dell’insieme di bancarelle più frequentato della città. Non a caso è molto esteso, partendo da Porta Carini, adiacente al Tribunale e estendendosi in tutta la zona che raggiunge la cattedrale e il monte dei pegni. Le peculiari stradine decorate lasciano di stucco con tutte quelle mercanzie vendute, di ogni genere e specie.
Il mercato delle pulci è un antico posto di merce di antiquariato e mobili antichi. Si estende su di un breve tratto di strada dietro la Cattedrale in Piazza Peranni. Funziona da mattina a sera eccezion fatta per i festivi, durante i quali è aperto solo la mattina.
La Vucciria è tra i mercati più vecchi e popolari di Palermo che si tiene in Piazza Caracciolo e dintorni. Inizialmente aveva valenza di bottega della carne. Dopo che furono chiuse le arcate, è stato allestito del tutto all’aperto, ove la merce (carni, pesce, frutta) si espone su classici stand con lastre di marmo chiamate “Balate”
Il mercato di Sant’Agostino parte da Piazza Borsa e supera la via Maqueda. Da qui in poi si trasforma nel mercato di Via Bandiera, che a sua volta giunge fino a Via Roma.
Il Borgo Vecchio è un mercatino del rione che prende spunto da quello antistante il porto di Palermo. È situato in prossimo della Via Principe di Scordia e a pochi metri di distanza c’è la famigerata piazza Politeama.
Piazza Marina è uno di quelli aperto solo Sabato e Domenica, circondando il Giardino Garibaldi. Vengono ivi venduti anticaglie e pezzi di antiquariato.
Il Lattarini si tiene invece tra via Roma, piazza Borsa e via Alessandro Paternostro. Si occupa sostanzialmente di abbigliamento e corredi.
Gli stand degli agricoltori
Da non dimenticare sono i mercati organizzati appositamente per i prodotti biologici e agricoli tipici del posto. Tra questi ricordiamo:
- Agrimercato di Campagna Amica: Villa Sperlinga – Sabato dalle 09:00 alle 14:00
- Agrimercato di Campagna Amica: Piazzale Croce Rossa – Giovedì dalle 08:00 alle 13:00
- ‘a Fera Bio: il più ampio mercatino del biologico a Palermo. Gli stand vengono montati a Palazzo Steri, in piazza Marina 61, ogni tre domeniche del mese. Dura dalle 9.30 alle 14.00
- Mercato del contadino Pagode: ogni mercoledì mattina nei pressi della ferrovia di via Notarbartolo dalle 7,30 in poi
- Mercato del Contadino Mondello: ogni giovedì e domenica mattina. Gli stand vengono allestiti in viale Regina Margherita di Savoia n. 64.
I mercatini della settimana nei rioni della città
Di solito nei rioni di Palermo ci sono mercatini funzionanti dalle 8,00 alle 14,00, dal lunedì a sabato. Questi ultimi si tengono in diverse zone della città, a seconda del giorno della settimana. Ecco di seguito alcuni:
- Lunedì: abbiamo quelli di Altarello (via Termini Imerese), Calatafimi (via Titone), Brancaccio (via Pecori Girardi);
- Martedì: ci sono i mercatini di Falsomiele (via dell’Airone), Villaggio S.Rosalia (Via Indovina/Li Bassi), Viale Francia (Parcheggio);
- Mercoledì: è la volta di Viale Campania, Passo di Rigano (Via Cartagine), CEP (Via Paladini), Sferracavallo (Via Terenzio);
- Giovedì: Villa Tasca (Via SS.Mediatrice), ZEN (Via G.Zappa), Arenella (Via dei Paoli), Partanna – Mondello (Via Apollo);
- Venerdì: abbiamo quelli di Uditore (Via B.Angelico), Guglielmo il Buono (Via L. Grassi), Don Orione (Via G.Jung), Oreto (Via La Franca);
- Sabato: infine al sesto giorno ci sono i mercatini di Montepellegrino (Via Cirrincione), Calatafimi (Via G. Chinnici), Galileo Galilei (Piazzale Giotto), Borgo Nuovo (Largo Gibilmanna), Oreto Nuova (Via della Concordia), Villa Sperlinga, Mercato del Contadino.