Dal 1870 una viticoltura moderna
A differenza dei proprio dirimpettai Brasiliani, paese in cui si può affermare una viticoltura coscienziosa sia ancora agli albori, in Uruguay il vino si produce e soprattutto si consuma in grandi quantità.
Infatti se gli uruguayani sono la quarta potenza produttrice di vino in Sud America, come consumatori sono secondi solo agli argentini.
La viticoltura moderna nel paese risale al 1870 allorquando immigrati del Paese Basco Francese importano vitigni europei di qualità come il Tannat, ribattezzato Harriague, dal nome di chi per primo lo diffuse nel Paese.
E’ un dato di fatto che oramai in questa terra si produca un’eccellente vino artigianale, come ci spiega Apewineboxes.com, enoteca leader del settore.
Tannat, praticamente un autoctono uguaiano
Possiamo affermare che il Tannat sta all’Uruguay come il Malbec ed il Carmenere stanno rispettivamente ad Argentina e Cile.
Il Tannat, come si evince dal nome è un vitigno estremamente tannico, al pari e forse ancora di più dell’umbro Sagrantino.
Il sole ed il caldo dell’Uruguay rendono il Tannat più morbido e meno spigoloso di quanto non sia per caratteristiche organolettiche, e si può bere dopo solo due anni di invecchiamento al contrario di quanto accade al suo omologo di Madiran in Francia.
Caratteristiche Topografiche e Climatiche dell’Uruguay
Per quanto simile all’Argentina, l’Uruguay ha un clima altrettanto assolato ma molto più umido. Inoltre, nelle Regioni Vinicole del Sud, le più importanti del Paese, la notte si registrano inotevoli escursioni termiche dovute non tanto dall’altitudine, mai eccessiva, quanto ai gelidi influssi delle correnti antartiche proveniente dall’Atlantico Meridionale.
Le serate sono quindi spesso almeno fresche e ventilate, e questo aiuta le uve a maturare lentamente nella maniera corretta.
Proprio grazie a queste escursioni, se la stagione delle pioggia non anticipa i propri tempi, i vini uruguaiani si presentano dotati di grande acidità, ed insieme ai gradevoli aromi che sprigionano, questa rappresenta la grande peculiarità dei vini del Paese.
Zone di Produzione
Il 90% del vino dell’Uruguay nasce nel clima marino della Costa Meridionale, a Canelones, San Josè, Florida e Montevideo, dove le colline, fertili ed argillose, offrono condizione perfette per la viticoltura, tanto da attrarre molti investitori stranieri, specie francesi. Anche la zone di Punta dell’Este, un paradiso turistico, e Maldonado si stanno confermando di assoluto interesse.
Il Sud Ovest e la eccessiva fertilità
Colonia è un dipartimenti vinicolo a sud ovest del Paese, si trova all’Estuario del Rio de la Plata, proprio davanti a Buenos Aires, ed può contare su terreni alluvionali incredibilmente fertili. Troppo fertili. Ed infatti le viti crescono in maniera tanto vigorosa da non permettere la completa maturazione delle uve. Malgrado le consulenze di esperti stranieri la zona rimane in ogni caso molto difficile da gestire in quanto richiede investimenti cospicui e tanta forza lavoro che si occupi del vigneto e di aiutarlo a maturare, nel suo insieme, nella maniera corretta.
Inoltre le viti di Harriague furono ben presto decimate da virus e dovettero essere sostituiti da altre viti di Tannat trapiantate dalla Francia.
Dipartimento di Rivera Nord Est
E’ un’area emergente molto promettente e che condivide moltissime similitudini con la regione di Campanha, in Brasile.
La vite si sta diffondendo in maniera rapida, tanto da soppiantare le piantagioni di zucchero, considerato il clima mite ed i terreni mediamente fertili.
Salto
E’ l’ultima area che prenderemo in considerazione, ma tutto è iniziato qui, dato che è l’area in cui l’Harriague fu piantato per la prima volta.
Il Clima è caldo e secco, poco influenzato dal mare, è una terra di Tannat morbidi e complessi, che sta attirando moltissimi viticoltori, specie quelli dediti al vino naturale, all’insegna della grande qualità produttiva.