Sono poche le invenzioni che hanno cambiato il mondo. Le prime scoperte sono certamente il fuoco e la ruota che hanno dato una forte spinta evoluzionista all’essere umano. Nel corso delle epoche, però, abbiamo assistito alla nascita di moltissime altre tecnologie capaci di cambiare per sempre l’intelletto, come la stampa. Ad oggi la diamo quasi per scontata, mentre all’inizio non era assolutamente così. Per diffondere il sapere si scriveva tutto a mano o con strumenti molto rudimentali, ma con Gutenberg la storia cambierà totalmente.
Ad oggi il meccanismo di stampa è molto diffuso in tutto il mondo. Addirittura è possibile effettuare il noleggio stampante Roma dalle migliori aziende che le mettono a disposizione di tantissime realtà. Ma quali sono le tappe più importanti della sua storia? Vediamole insieme.
La stampa con i blocchi di legno
Si inizia a parlare di stampa per la prima volta nel VI secolo d.C., in Cina. Siamo nell’epoca della dinastia Tang, una potente famiglia famosa per aver introdotto una serie di invenzioni del grande impero. Tra le tante troviamo anche la stampa attraverso matrici di legno intagliate, inchiostrate e in fine impresse sopra un foglio di carta. Si tratta di una scoperta di grande importanza e che rientra senza ombra di dubbio tra le quattro invenzioni più grandi della Antica Cina.
Il primo libro copiato è il Sutra del Diamante, risalente all’868 d.C.
A caratteri mobili
Si tratta della tappa più importante e che ha cambiato il mondo: la stampa a caratteri mobili di Gutenberg. La sua invenzione prende spunto sempre da quella cinese, dove i caratteri mobili erano di argilla e si rompevano sempre. Questa tecnica viene perfezionata e Gutenberg la introduce all’interno dell’Europa. Quello che fa lui è introdurre il punzone, ovvero un parallelepipedo di acciaio con sopra inciso un segno tipografico. Il punzone crea la matrice dove vengono fusi i caratteri.
Abbiamo un inchiostro a base oleosa, quindi più resistente, oltre ai caratteri realizzati in piombo, stagno e antimonio.
Terza tappa: la rotativa
Passano gli anni e arriviamo nel 1843, quando Richard March Hoe, negli Stati Uniti, inventerà la prima rotativa della storia. Venne perfezionata nel 1846 e brevettata nel 1847. Il sistema era alimentato da singoli fogli, ma nel 1863 William Bullock introdurrà l’alimentazione a bobina, dove le immagini da stampare sono incurvate intorno a dei cilindri ruotanti. La carta passa attraverso un cilindro che esercita una forte pressione. Grazie questo metodo può stampare fino a 8000 copie all’ora.
La stampa offset
Dalla rotative, pochi anni più tardi, si passerà alla stampa offset. A inventarla sarà Robert Barclay nel 1875, adattata successivamente alla carta nel 1904. Si basa tutto su un fenomeno chimico/fisico molto semplice che vede la repulsione tra acqua e sostanze grasse. Certamente non si tratta di un processo semplice, in quanto la lastra offset è divisa in due zone: grafismi e contrografismi. La prima si lega all’inchiostro, mentre la seconda non può essere ricoperta dall’inchiostro. La lastra viene bagnata con una soluzione che si lega con i contrografismi e poi viene inchiostrata. In questo modo le due parti aderiscono, con l’inchiostro va solo sui grafismi e genera la stampa.
La stampante laser
Facciamo un salto di quasi 70 anni, superando le due Guerre mondiali. Siamo nel 1971 e la Xerox Corporation sviluppa la tecnologia laser. Qui ci sono dei processi elettronici che permettono la stampa direttamente sul foglio. L’immagine che si va a stampare viene trasmessa da un cilindro fotosensibile e attraverso il toner viene riprodotto su carta. Il tutto avviene in pochissimo tempo, il che la rende una soluzione ancora molto in voga al giorno d’oggi.